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nel vecchio stagno
una rana si tuffa –
rumore d’acqua.

Matsuo Bashō
(Ueno, 1644 – Ōsaka, 1694)

KAERU

Per molti gli haiku rappresentano la forma più alta di poesia che si conosca. Tipicamente giapponesi, gli haiku racchiudono un universo di significati in poche sillabe. Cinque, poi sette, poi ancora cinque; eccole, per tre soli versi: niente di più, niente di meno. Una costrizione fortemente educativa, capace di costringere l’autore a trovare “le” parole: quelle essenziali, quelle veritiere, quelle giuste e idonee ad esprimere uno stato d’animo, un sentimento.

Come la rana – questo significa KAERU – che, nell’haiku di Bashō, fa un balzo nel laghetto evocando in poche sillabe la bellezza di un istante, noi abbiamo scelto di riconoscerci in questo, appropriandoci – nel nostro piccolo e con rispetto – della filosofia haiku: vedere nei limiti una fonte di crescita, capace di guidare verso l’essenziale. Niente di troppo. Niente di superfluo.

Parafrasando poi Munari –  secondo cui Un masso conserva al suo interno una scultura bellissima – nello stesso concetto di semplificazione ed essenzialità ne è racchiuso uno dualistico: semplificare è estramamente complesso. Sì, perché semplificare è un’arte, significa risolvere un problema togliendo tutto ciò che non è strettamente funzionale, presupponendo la conoscenza dell’intera struttura.

Così lavoriamo in KAERU, offrendo un approccio alla comunicazione, al design, al software e al marketing, votato alla semplificazione e alla razionalizzazione quali capisaldi di strategie di comunicazione efficaci, progetti di branding replicabili, piani editoriali social efficaci e software scalabili agilmente.